Eldarya

Un'avventura grafica su browser insulsa e fin troppo adolescenziale - Teletrasportati in un mondo fatato, Eldarya cerca inutilmente di farci appassionare alle sue terre e ai suoi personaggi

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In breve...

Eldarya è un avventura grafica testuale giocabile gratuitamente tramite la finestra del proprio browser.

La componente narrativa del gioco prevede una protagonista femminile ritrovatasi per puro caso in un altro mondo popolato da fate (di entrambi i sessi) e di gente bellissima.

Per la protagonista lo scopo primario dell’avventura sarà quello di ritornare a casa, salvo ritrovarsi invischiata in un circolo di relazioni con i personaggi presenti nel mondo di gioco.
A livello di gameplay Eldarya si comporta esattamente come ci si aspetta, con tonnellate di dialoghi (tutti largamente monotoni ed insulsi), qualche scelta multipla e qualche oggetto da scovare tra gli scenari.

Presenti alcuni idee interessanti (come la possibilità di unirsi ad una delle guardie presenti o farsi accompagnare da un famiglio), (sotto)sfruttate però nel peggiore dei modi possibili, al punto da divenire quasi inutili.

➔ Punti principali:

  • Numerosi dialoghi presenti con scelte multiple
  • Mondo fantasy ben disegnato
  • Grande varietà di personalizzazione del personaggio

Recensione completa

A pensarci bene, è davvero strano che una tipologia di titoli come i browser game, fisiologicamente adatti più a certi generi che ad altri, abbia visto tra le sue file pochissime avventure grafiche, soprattutto se paragonate alla moltitudine di titoli appartenenti al genere degli strategici e dei gestionali.
Dopotutto, la semplicità intrinseca che richiedono i giochi browser based si sposa alla perfezione con il gameplay di queste, necessitando nella maggior parte dei casi il solo utilizzo del mouse come strumento di input.

Fortunatamente, di quando in quando salta fuori un gioco appartenente a questo genere ormai quasi dimenticato; Eldarya è dunque un’avventura grafica giocabile gratuitamente tramite browser.
Riuscirà l’opera di Beemoov a dimostrarsi un valido titolo?

Quei dannati funghetti!

Appena avviato per la prima volta, Eldarya non si fa troppi preamboli per contestualizzare ciò che accade e, tramite del semplice testo a schermo, ci si ritrova nei panni di una ragazza nel bel mezzo di un bosco rigoglioso e ridente.
Attratta da una strana conformazione di vari funghi presenti nel terreno, disposti a forma di cerchio, la nostra protagonista, spinta ad indagare, si ritrova abbastanza vicina ai funghi da attivare il portale magico che essi costituivano, teletrasportandosi all’istante in quello che ha tutta l’impressione di essere un altro mondo e che, poco più avanti, scopriremo essere proprio Eldarya.

I dialoghi sono fondamentali nell'economia del gioco.

Eldarya è sostanzialmente un mondo magico in cui gli abitanti sono delle fate, non troppo dissimili dagli essere umani e comunque sprovviste di ali, ed il nostro scopo principale sarà quello di riuscire a tornare a casa.

Primo elemento con cui dovrete fare pace se desiderate godervi il gioco, è quello di accettare di buon grado la grande didascalità che permea praticamente tutto il gioco.

È una caratteristica intrinseca della maggior parte delle avventure grafiche con una forte predominanza testuale e anche qui è logicamente presente.
Che dobbiate discutere di un inezia o dei massimi sistemi, dovrete sorbirvi comunque tonnellate di dialoghi. Questo non è un difetto, tuttavia è bene farci i conti prima di iniziare a giocare, di modo da sapersi regolare.

Parlando del gameplay, esso non prevede grosse variazioni sul tema dalla formula classica delle avventure grafiche.
Come già detto, passeremo diverso tempo a dialogare con i vari personaggi e, di tanto in tanto, ci troveremo a compiere diverse scelte di dialogo che faranno prendere alle conversazioni pieghe leggermente diverse.
Quando non saremo impegnati in un dialogo, saremo molto probabilmente impegnati nell’esplorazione degli scenari, navigabili spostando il mouse verso il lato degli stessi (quando possibile) e interagendo con i vari punti cliccabili che ci permetteranno di spostarci tra le varie ambientazioni.
Aguzzando la vista, sarà poi possibile scovare e raccogliere vari oggetti sparsi qui e lì per gli ambienti di gioco.
Sulle parte inferiore dello schermo, invece, troveremo due sezioni distinte; la prima serve sostanzialmente come riepilogo di ciò che abbiamo fatto in gioco (se raccogliamo un oggetto, ad esempio, vedremo comparire la dicitura “raccolto tale oggetto”), mentre la seconda è dedicata all’obiettivo attualmente in corso, cosa estremamente comoda per non perdere mai il filo di ciò che si deve fare.

Dalla finestra in cui avvieremo il titolo (che purtroppo non sarà possibile visualizzare a schermo intero), avremo poi accesso a varie sezioni navigabili.

Poteva forse mancare il belloccio con addominali in vista?

Tra queste le più importanti sono, oltre a quella tramite la quale selezionare i vari episodi del gioco, quella in cui potremo accedere alle missioni assegnateci (a partire dal terzo atto della storia) e le due dedicate al commercio, la boutique ed il mercato (anche questo accessibile a partire dall’episodio 3), dove potremo acquistare oggetti di varia natura, tra cui strumenti per l’alchimia e per i famigli (degli animali che ci accompagneranno nell’avventura da un certo punto in avanti).
Cliccando sull’icona del nostro personaggio potremo infine personalizzarlo con oggetti cosmetici di vario tipo, dall’abbigliamento ai tratti somatici, passando per tagli di capelli e tatuaggi. Le possibilità di personalizzazione sono davvero molte (e per ogni singolo oggetto sono presenti diverse varianti dello stesso) ed impatteranno con le varie illustrazioni che visualizzeremo durante il gioco (e che potranno poi essere riguardate tramite la biblioteca).
Il rovescio della medaglia è ovviamente legato al discorso microtransazioni, poiché tra tutte quelle presenti solo una piccola parte delle personalizzazioni sarà ottenibile tramite la valuta recuperabile in-game, tutto il resto sarà ottenibile pagando (e neanche poco). Certo, finché si tratta di oggetti estetici non è un dramma, ma vedere esposte manciate di pixel a forma di top venduti a quasi 1€ fa storcere il naso.

Un mondo fatato. Troppo fatato

Un fattore che ci sentiamo di criticare, invece, riguarda i toni generali con cui è impostato il gioco.
Fin dai primi istanti in cui ci approcceremo al titolo, capiremo immediatamente che il target principale della produzione è il pubblico femminile in età adolescenziale, il che è un male.
Capiamoci, realizzare giochi per questo tipo di pubblico non è assolutamente sbagliato (anzi, ben vengano), a non convincere però è proprio la realizzazione stessa, stereotipata all’inverosimile e costellata di momenti di rara pochezza, come se l'utenza a cui il gioco si rivolge fosse rimbambita e unicamente in cerca di romanticismo spicciolo e trattato nel modo più banale possibile.

Nel negozio potremo acquistare vari strumenti.

Caratteristica, questa, che si riflette anche nello stile grafico del gioco. Al netto di ambientazioni non entusiasmanti ma comunque buone, i personaggi con cui ci interfacceremo paiono tutti oltremodo patinati ed inclini a quelle estremizzazioni da “manga di serie B” davvero fastidiose. In un mondo popolato da fate, dopo tutto, c’era da aspettarselo, ma più che una motivazione questo pare un pretesto.
Solitamente non ci soffermiamo troppo su questi dettagli, ma se in un MMO o in un GDR possiamo anche soprassedere su personaggi tanto anonimi quanto sessualizzati (che essi siano maschili o femminili), in un’avventura grafica testuale, dove la componente narrativa dovrebbe essere la punta di diamante dell’intera produzione, non possiamo che infastidirci del fatto di essere in presenza di personaggi così insignificanti.

Conclusioni

Che dire, in definitiva, di questo Eldarya? È rivolto ad un pubblico ben specifico, e si vede.
Tutto sommato, il gioco può essere anche gradevole per il target a cui si riferisce, ma tutti gli altri farebbero bene a starne alla larga.
Proporre un’avventura grafica in versione browser è un’idea che ci piace, poiché solitamente la cosa è sinonimo di qualità narrativa e di personaggi ben caratterizzati, caratteristiche però ben lontane da ciò che Eldarya rappresenta.
Resta, in buona sostanza, un titolo molto anonimo, adatto giusto per qualche teenager instupidita ed in piena crisi ormonale.

Pronto ad entrare nel mondo di Eldarya? Clicca per giocare ora!

Grafica: testo e immagini semplici
PvP: PvE
Influenza cash shop: medio
Exp rate: medio

Originalità
Un'avventura grafica su browser? l'idea è interessante.

Cosa Ci È Piaciuto..

Buoni realizzazione tecnica di personaggi e ambientazioni

.. e cosa no

Personaggi estremamente stereotipati

Narrativa pessima

Feature secondarie accessorie e mal implementate


Divertimento
3.0 out of 5
Community
3.0 out of 5
Grafica
3.0 out of 5
6,2
Per Veri Fan

Review summary

  1. Quei dannati funghetti!
  2. Un mondo fatato. Troppo fatato
  3. Conclusioni

Cosa ci è piaciuto..

Buoni realizzazione tecnica di personaggi e ambientazioni

.. e cosa no

Personaggi estremamente stereotipati
Narrativa pessima
Feature secondarie accessorie e mal implementate
6,2
Grafica - 60 / 100
Divertimento - 60 / 100
Longevità - 60 / 100
Originalità - 60 / 100
Community - 60 / 100

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