Smite

MOBA in terza persona - Hi-Rez Studios propone un interessante esperimento risultante in un ottimo MOBA

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In breve...

SMITE è un MOBA giocabile gratuitamente dopo aver scaricato il relativo client di gioco.

Andando a competere direttamente con alcuni pesi massimi del genere, SMITE offre al giocatore un gameplay assimilabile a quello di molti altri MOBA attualmente in circolazione, filtrandolo però con una serie di varianti che rendono unica l’offerta proposta da Hi-Rez Studios.

Una delle caratteristiche più peculiari del gioco è data dalla presenza di una telecamera fissa dietro le spalle dell’avatar del giocatore, che va a sostituire quella tipica isometrica che contraddistingue la maggior parte dei giochi della concorrenza.

Per il sistema di eroi, SMITE va a pescare direttamente dalla realtà, utilizzando la rappresentazione poligonale di molte divinità differenti appartenenti alle più svariate culture e mitologie, con la possibilità, tipica del genere, di “vestire” ognuna di esse con decine di skin differenti.

➔ Punti principali:

  • Gameplay da MOBA classico solido e collaudato.
  • Visuale in terza persona che offre una prospettiva inedita.
  • Eroi presi interamente dalle divinità di una moltitudine di mitologie differenti.
  • Motore grafico Unreal Engine 3 che offre una buona resa visiva senza gravare troppo sui requisiti.

Recensione completa

Se c’è un genere che recentemente è stato in grado di tornare prepotentemente alla ribalta, ottenendo un successo mondiale stratosferico e prendendosi buona parte dell’intera utenza PC, quel genere è sicuramente quello dei MOBA.

Nati come semplici mod per gli strategici di un tempo, i MOBA sono cresciuti a dismisura, fino a diventare un vero e proprio genere con migliaia di appassionati al seguito che, giorno dopo giorno, rimpolpano le diverse community dedicate ai vari esponenti del genere.

Nonostante questo sia una sorta di “periodo d’oro” per questa particolare specie di strategici in tempo reale, il panorama videoludico odierno non offre spazio per tutti e, salvo alcuni dei titoli più famosi quali DOTA, League of Legends e, in misura minore, Heroes of the Storm, gli sviluppatori di titoli concorrenti fanno davvero fatica ad imporre i loro giochi come nuovi punti di riferimento del genere.

SMITE non fa eccezione e, ben conscio della forte competitività del settore, cerca in tutti i modi di ritagliarsi un proprio spazio, offrendo ai giocatori cambiamenti della formula degni di nota che, però, non puntano a rivoluzionare il gameplay dalle fondamenta.
Esperimento riuscito? Scopriamolo!

Verso la base avversaria

Zeus non poteva assolutamente mancare nel roster di Smite

Per chi non avesse idea di cosa sia un MOBA, chiariamo subito la questione, dicendo, forse in maniera un po’ sommaria ma che comunque rende l’idea, che questo è un genere tipicamente improntato sul multiplayer online, in cui due squadre con un numero variabile di partecipanti, si sfidano su una mappa speculare (o quasi) cercando di catturare o distruggere la base avversaria, posta in genere sul perimetro opposto rispetto alla nostra.

Ben conscio della forte competitività del settore, cerca in tutti i modi di ritagliarsi un proprio spazio, offrendo ai giocatori cambiamenti della formula degni di nota che, però, non puntano a rivoluzionare il gameplay dalle fondamenta.

Disseminati sulla mappa di gioco, si trovano, poi, numerosi punti strategici (conquistabili a loro volta) in grado ergersi come difesa di una delle due basi principali (dipendentemente dalla metà campo in cui si trovano), sparando direttamente sui nemici o liberando vari mostriciattoli che, guidati dall’intelligenza artificiale, si buttano in attacchi frontali contro i nemici.
SMITE si mantiene quasi totalmente in linea con queste meccaniche e, benché siano disponibili varie modalità, quella principale resta comunque la modalità “conquista”, con regole pressoché analoghe a quanto descritto sopra.

Come ogni MOBA recente, anche SMITE integra al suo interno la possibilità di utilizzare decine e decine di eroi diversi, ognuno con caratteristiche ed abilità proprie, in grado di variare di molto l’approccio alla partita in base a quello scelto.

Gli eroi, infatti, che sono i personaggi direttamente controllabili dal giocatore a differenza dei minion (i “mostriciattoli” citati prima), presentano diversi punti di divergenza gli uni con l’altro, fattore che rende ognuno di essi adatto ad un ruolo specifico. smite6.jpg

Le divinità tra cui scegliere sono piuttosto numerose

Quest’ultimo fattore si rivela molto importante nell’economia delle partite e la sicurezza di avere una squadra variegata, con compagni che coprono tutti i ruoli principali avendo ben chiaro il proprio, è quasi sempre sinonimo di vittoria, a patto di non trovarci di fronte degli avversari organizzati almeno tanto quanto noi.

Eliminando gli altri giocatori, sconfiggendo i minion e conquistando torri e fenici, la cui cattura è necessaria per poter arrivare a sconfiggere il titano avversario (condizione ultima per la vittoria), gli eroi accumuleranno esperienza (persa al termine della partita) che gli permetterà di potenziarsi ed apprendere nuove abilità, rendendo libero l’accesso a nuove strategie.

Da dietro le spalle

La formula proposta da SMITE si rivela divertente, ben congegnata, con eroi carismatici e ben bilanciati nei loro poteri e, più in generale, propone una struttura di gioco solida e collaudata.

La sicurezza di avere una squadra variegata, con compagni che coprono tutti i ruoli principali avendo ben chiaro il proprio, è quasi sempre sinonimo di vittoria, a patto di non trovarci di fronte degli avversari organizzati almeno tanto quanto noi.

Nonostante questo, però, il titolo si mantiene sugli standard già dettati da altre produzioni, limitandosi a riproporli senza aggiungere nulla di determinate alla miscela classica dei MOBA.

In cosa, allora, SMITE riesci a distinguersi dalla massa?

Talvolta le cose si faranno davvero caotiche

La risposta a questa domanda arriva dalla telecamera con cui si svolgono le partite.

Abbandonando la visuale isometrica dall’alto, tipica dei MOBA, gli sviluppatori di SMITE hanno optato per una visuale in terza persona da dietro le spalle, conferendo al gioco un aspetto ludico peculiare.

La visuale atipica ha, per forza di cose, fatto virare il gameplay verso approcci orientati maggiormente all’azione, caratteristica che, forse un po’ a sorpresa, si sposa alla perfezione con le meccaniche di gioco, che risultano più movimentate, più coinvolgenti e in grado di restituire un feeling di gioco più immersivo e stimolante.

Nonostante le mappe dei MOBA siano piuttosto labirintiche, la mappa visibile in ogni momento della partita ai margini dello schermo permette di non perdersi mai all’interno di esse, riuscendo ad avere sempre chiara la propria posizione sul campo anche quando questo è invaso di esplosioni, personaggi, ed effetti vari.

Il paradiso dei politeisti

Altro elemento peculiare di SMITE è il fatto che ogni singolo eroe selezionabile nel gioco, corrisponde ad una divinità realmente esistente, perlomeno nella cultura di riferimento da cui è stata “importata”.

Gli sviluppatori hanno fatto un lavoro certosino e, tra mitologia cinese, greca, norrena, indù e molte altre, SMITE rappresenta senza dubbio una delle più grandi rimpatriate tra dei mai viste nel panorama videoludico (nonché potenzialmente la più grossa sagra della bestemmia mai vista…ma questa è un’altra storia…).

Proteggere le proprie difese sarà fondamentale per ottenere la vittoria

Tutte le divinità presenti sono state sottoposte ad un processo che ne ha alleggerito i tratti, donandole un aspetto quasi da cartoon pur non tradendo l’origine, talvolta ferocie e aggressivo, delle rappresentazioni originali.

Ogni singolo eroe selezionabile nel gioco, corrisponde ad una divinità realmente esistente, perlomeno nella cultura di riferimento da cui è stata “importata”

Un plauso anche alle ambientazioni di gioco che, grazie all’Unreal Engine 3, risultano sempre dettagliate e ricolme di chicche, nonché estremamente piacevoli anche dal punto di vista artistico.

Conclusioni

In definitiva, per ritornare alla domanda d’apertura, possiamo considerare SMITE un esperimento riuscito?
La risposta è assolutamente affermativa.

Pur proponendo per la sua interezza lo stile di gioco classico dei MOBA, senza modificarlo evidentemente in nessuno aspetto, SMITE riesce comunque a farlo proprio, adottando una serie di accorgimenti che riescono nell’intento di mostrare il tutto sotto un’altra ottica.

L’adozione della telecamera in terza persona, in questo senso, si è rivelata una scelta vincente, oltre che furba, e riesce a svincolare il gameplay da quella sensazione quasi di distaccamento avvertibile in altri MOBA in favore di un approccio più di petto e maggiormente votato all’azione.
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Grafica: full 3D
PvP: match o duelli PvP
Influenza cash shop: basso
Exp rate: medio

Originalità
La visuale in terza persona è senza dubbio una caratteristica inedita per il genere, in grado di differenziare sensibilmente il gameplay pur non alterandolo in (quasi) nessuna parte.

Cosa Ci È Piaciuto..

Gameplay sempre divertente

Tante divinità tra cui scegliere

La visuale in terza persona giova a tutta l'esperienza

.. e cosa no

Meccaniche inalterate rispetto alla formula classica

Talvolta un filo confusionario

Alcune mappe meno riuscite di altre


Divertimento
4.0 out of 5
Community
3.0 out of 5
Grafica
3.5 out of 5
7,2
Da Provare

Review summary

  1. Verso la base avversaria
  2. Da dietro le spalle
  3. Il paradiso dei politeisti
  4. Conclusioni

Cosa ci è piaciuto..

Gameplay sempre divertente
Tante divinità tra cui scegliere
La visuale in terza persona giova a tutta l'esperienza

.. e cosa no

Meccaniche inalterate rispetto alla formula classica
Talvolta un filo confusionario
Alcune mappe meno riuscite di altre
7,2
Grafica - 70 / 100
Divertimento - 80 / 100
Longevità - 70 / 100
Originalità - 70 / 100
Community - 60 / 100

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