Ubisoft è decisa a bannare chiunque utilizzi un linguaggio tossico all'interno di Rainbow Six Siege


Fra tutti gli sparatutto online competitivi, Rainbow Six Siege è certamente uno dei più importanti attualmente disponibili e che è riuscito in breve tempo a ritagliarsi uno spazio decisamente importante anche all’interno di molti circuiti eSportivi.

Dato l’enorme seguito che il titolo ha raggiunto, dunque, appare ragionevole che Ubisoft cerchi in tutti i modi di contrastare quei giocatori che si comportano in modo definito “tossico”, utilizzando un linguaggio inappropriato nei confronti degli altri utenti.
Nonostante gli insulti ai rispettivi genitori di sesso femminile e i vari tipi di aggettivi utilizzati per descrivere in maniera colorita la presunta etnia dei propri avversari sia un processo che, spesso e volentieri, porta a grasse risate in entrambe i team (al contrario del team killing, quello non piace proprio a nessuno..), Ubisoft ha recentemente provveduto a bannare decine e decine di utenti, utilizzando il proprio sistema di autoban in grado di identificare e sospendere in autonomia chiunque utilizzi un linguaggio non consentito.

Alexander Remy, Brand Director del gioco, ha commentato in questo modo la situazione:

”Il sistema di ban sta dando molti risultati attualmente, e noi ci sentiamo molto forti al momento.
Il Sistema si evolverà ulteriormente; oggi, averlo significa che qualsiasi giocatore che utilizza espressioni omofobiche o razziali all’interno della nostra chat riceva in maniera automatica un ban temporaneo. Dopo 3 ban temporanei scatta il ban permanente.

Questa è una presa di posizione molto forte da parte di Ubisoft e del gioco in merito al modo in cui vogliamo combattere la tossicità all’interno del titolo. Questa caratteristica si evolverà in futuro di pari passo con lo sviluppo del gioco e il nostro obiettivo è quello di sviluppare un filtro che faccia in modo che determinate parole non compaiano proprio all’interno della chat, quindi sarà tutto leggermente più flessibile.

C’è un detto che dice qualcosa del tipo ‘la tua libertà finisce dove comincia la mia’; be’, per noi non è una questione di libertà o uguaglianza, è una questione di rispetto.
Comportarsi in una maniera rispettosa, ne sono sicuro, non è un requisito che va oltre il concetto di umanità. Il rispetto è tutto ciò che chiediamo.
Credo che con i sistemi di prevenzione che stiamo mettendo in pratica, siamo esattamente sulla giusta strada per costruire una community che sia il più rispettosa possibile.”

Cosa ne pensate al riguardo? Pensate che sia un bene che Ubisoft banni senza pietà chiunque scriva anche solo una volta una parola presente nella lista nera o pensate che debba concentrarsi maggiormente su altre problematiche del gioco? Fatecelo sapere!

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