Rainbow Six Siege: Ubisoft censurerà il gioco per conformarsi alle legislazioni asiatiche


Considerando l’enorme successo che il gioco ha riscosso e che sta tuttora riscuotendo (Ubisoft ha recentemente confermato che il titolo ha appena raggiunto l’incredibile cifra di 40 milioni di utenti), è più che mai naturale che il publisher avrebbe prima o poi deciso di “esportare” Rainbow Six Siege anche in territori fino ad ora inediti per il brand, con la volontà di ampliare ulteriormente i margini di profitto.
Proprio per questo motivo, Ubisoft ha da poco dichiarato la sua volontà di far uscire il gioco anche in territorio asiatico, zona che, qualora il gioco dovesse attecchire in maniera soddisfacente, potrebbe davvero rappresentare una grossa opportunità economica per il publisher.

Come forse già saprete, però, l’Asia è sempre stata un’area problematica per quel che riguarda l’industria videoludica, dal momento che si è sempre dovuto sottostare alle rigidissime direttive del governo, sempre pronte a censurare e bloccare in toto la distribuzione di una qualsiasi opera che, anche per motivi spesso futili, non viene ritenuta conforme agli standard della legislazione in vigore.

A conferma di quanto appena detto, Ubisoft ha già confermato che effettuerà delle piccole modifiche sul gioco, in maniera tale da rendere il prodotto passabile di uscita.
Come potete vedere nella galleria di immagini che vi riportiamo in calce alla notizia, i primi cambiamenti adottati riguardano alcuni dettagli delle ambientazioni e, più nello specifico, verrà rimosso qualsiasi riferimento, esplicito o meno, a violenza, sesso e gioco d’azzardo.

La cosa che, tuttavia, è meno andato giù ai giocatori è che, con la motivazione di voler avere un’unica versione del gioco distribuita globalmente, cosa che renderà più facile apportare modifiche al gioco, Ubisoft ha comunicato che tali censure verranno applicate a tutte le versioni del gioco, comprese quelle giocabili in territori esterni all’Oriente.

Inutile dire che la reazione degli utenti è stata a dir poco polemica, anche in virtù del fatto che, trattandosi comunque di server separati, i giocatori occidentali non avranno mai modo di competere direttamente con i propri colleghi asiatici.

Voi cosa ne pensate di questa situazione? Ritenete che Ubisoft sia giustificata nel voler avere disponibile un’unica versione del gioco o, al contrario, sarebbe più opportuno fare opportune distinzioni tra player asiatici e non? Diteci la vostra!


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