MMORPG 2025: i migliori giochi online free to play (e non solo)
Il genere MMORPG nel 2025 mostra un panorama maturo e in trasformazione. Negli ultimi anni si è consolidata la tendenza verso modelli free-to-play, spesso abbinati a microtransazioni cosmetic o battle pass, mentre i tradizionali abbonamenti mensili sono ormai l’eccezione. Già nel 2015 i titoli F2P generavano la fetta maggiore dei ricavi globali, e le stime indicavano un mercato MMO in crescita da 10,3 miliardi di dollari (2015) fino a oltre 26,6 miliardi nel 2025. Questo boom è trainato dalla maggiore accessibilità dei giochi free e dalla gamification che incentiva l’engagement (e la spesa) dei giocatori. Oggi quasi tutti i nuovi MMORPG adottano modelli gratuiti o ibridi, lasciando a mostri sacri come World of Warcraft e Final Fantasy XIV il ruolo di ultimi baluardi del pay-to-play tradizionale.
In parallelo, il mercato si è ampliato abbracciando il cross-play e il mobile. Colossi asiatici come Tencent e NetEase puntano su MMO multi-piattaforma (PC/Mobile) – si veda il caso di Tarisland – per intercettare pubblici più vasti. Allo stesso tempo, gli MMO occidentali esplorano nuovi approcci: Amazon Games, ad esempio, dopo il successo iniziale e il calo di New World, ha rilanciato il titolo con stagioni di contenuti regolari e un’espansione a pagamento, riconquistando parte dell’utenza persa. Anche le espansioni annuali classiche stanno lasciando spazio a modelli più agili: The Elder Scrolls Online nel 2025 abbandonerà l’espansione fissa estiva per aggiornamenti stagionali flessibili, concentrandosi su miglioramenti richiesti dalla community.
Nonostante l’età di alcuni titoli, la popolazione degli MMO è tutt’altro che in declino. World of Warcraft mantiene milioni di giocatori attivi (oltre 1,2 milioni di login giornalieri nel 2023 secondo stime) e una base totale stimata di oltre 135 milioni di account creati – un record che lo conferma l’MMO più popolato al mondo nel 2025. Anche Final Fantasy XIV ha superato i 27 milioni di account registrati nel 2023, continuando a crescere grazie a un flusso costante di contenuti di qualità. In questo contesto, il 2025 vede convivere giganti longevi supportati da community fedeli e nuovi MMORPG innovativi che cercano di ritagliarsi spazio con idee fresche (dall’integrazione di elementi survival alla completa sandbox economy). Di seguito analizziamo i migliori MMORPG usciti nel 2025, i titoli “legacy” precedenti ancora in voga, e le produzioni più attese tra fine 2025 e il 2026.
SOMMARIO
- I 7 migliori MMORPG del 2025 (nuove uscite) » Il 2025 ha visto l’uscita di diversi MMORPG, soprattutto free-to-play, che puntano a innovare il genere o a rilanciarne aspetti classici.
- Classici ancora protagonisti » 4 MMORPG “storici” e il loro stato attuale
- Sguardo al futuro » 4 MMORPG attesi tra fine 2025 e 2026
I 7 migliori MMORPG del 2025 (nuove uscite)
Il 2025 ha visto l’uscita di diversi MMORPG, soprattutto free-to-play, che puntano a innovare il genere o a rilanciarne aspetti classici. Di seguito i sette titoli più interessanti rilasciati nel 2025, con dettagli tecnici su modello economico, sviluppatori, gameplay e stato attuale di supporto/community.
Throne and Liberty
Modello: Free-to-play (shop cosmetico, elementi pay-for-convenience)
Sviluppatore: NCSOFT (pubblicato in Occidente da Amazon Games)
Ambientazione e gameplay: Throne and Liberty è un MMORPG fantasy open-world focalizzato su contenuti PvE e PvP massivi. Il gioco offre un mondo dinamico con cicli giorno/notte e meteo influenti sul gameplay (ad esempio, la pioggia modifica alcuni incantesimi). I giocatori possono trasformarsi in animali per esplorare o infiltrarsi, mentre le Castle Sieges – assedi tra gilde – costituiscono l’endgame PvP di punta, con battaglie su scala eccezionale (oltre 3900 partecipanti registrati nel primo evento). Il combat system è action tab-target ibrido e consente di cambiare arma (e ruolo) al volo.
Innovazioni: Oltre al meteo interattivo, Throne and Liberty introduce un sistema di territori conquistabili dalle gilde e world boss influenzati dall’ambiente. La modalità Siege “trasforma” il mondo di gioco: durante gli assedi le fortezze diventano zone belliche aperte, mettendo alla prova centinaia di giocatori in contemporanea. Il motore proprietario di NCSOFT rende possibili queste guerre su larga scala e transizioni senza caricamenti. Da notare anche la totale cross-platform su PC e console, con server unificati.
Stato di supporto e community: Lanciato globalmente ad ottobre 2024, ha subito attirato interesse: oltre 3 milioni di account registrati nella prima settimana, totalizzando 24 milioni di ore di gameplay e 11 milioni di ore guardate su Twitch. Il picco su Steam è stato ~336.000 giocatori concomitanti (sebbene inferiore al debutto record di New World). Amazon e NCSOFT si sono detti soddisfatti dell’avvio e hanno pianificato aggiornamenti cadenzati – il primo grande update ha introdotto le Castle Sieges a novembre 2024 e migliorato il bilanciamento grazie al feedback comunitario. Nel giugno 2025 è stato aggiunto il primo raid da 12 giocatori, “Altar of Calanthia”, con livelli di difficoltà multipli per coinvolgere sia casual che hardcore. La community occidentale discute attivamente di bilanciamento (alcune critiche su elementi pay-to-win sono emerse), ma gli sviluppatori mantengono comunicazione aperta con i giocatori – ad esempio attraverso il format “Tico Talks” – e stanno apportando continui miglioramenti (ottimizzazioni alle immunità PvP, fix agli exploit emersi nelle prime Sieges, ecc.). Throne and Liberty si è dunque ritagliato un posto di rilievo nel 2025 come MMO di nuova generazione, forte di un solido supporto post-lancio e di una popolazione ancora consistente.
Dune: Awakening
Modello: Buy-to-play (acquisto iniziale, senza canone)
Sviluppatore: Funcom
Ambientazione e gameplay: Dune: Awakening porta il genere MMO su Arrakis, il celebre deserto del ciclo di Dune. Si tratta di un “MMO survival sandbox” che fonde meccaniche di sopravvivenza e crafting con un mondo persistente condiviso. I giocatori devono sopravvivere alle dure condizioni desertiche, costruendo rifugi e raccogliendo risorse mentre schivano letali sandworm nelle dune. Il gameplay alterna fasi tipiche survival (gestione di sete, fame, costruzione di basi) a contenuti MMO tradizionali: esistono hub sociali (città controllate dalle Grandi Case) e ampie aree PvE/PvP dove completare missioni o competere per il prezioso melange. Eventi dinamici come le tempeste di sabbia possono ridefinire il territorio, scoprendo nuove risorse e rovine da esplorare. Il combattimento è action in terza persona, con armi corpo a corpo, armi da fuoco e poteri (le abilità dei vari addestramenti tipo Bene Gesserit, Fremen, etc.).
Innovazioni: Dune: Awakening rappresenta un approccio ibrido innovativo: porta la struttura open-world sandbox di titoli survival (stile Conan Exiles o Rust) all’interno di un contesto massivo persistente. Questo implica centinaia di giocatori per server, un’economia basata sulla raccolta e il craft di risorse (la “spezia” e non solo) e la costruzione di avamposti condivisi. Funcom ha promesso un mondo “unico ma condiviso”, in cui i giocatori possono cooperare o competere su larga scala, influenzando il controllo del territorio su Arrakis. L’IP di Dune si riflette in feature come il sandwalking (tecnica per muoversi senza attirare vermi) e la possibilità di salire sui sandworm in eventi endgame. Inoltre, nonostante sia buy-to-play senza abbonamento, il gioco verrà supportato come live-service con stagioni di contenuti e migliorie post-lancio (sul modello di Destiny o The Division).
Stato di supporto e community: La release è prevista nel giugno 2025 su PC (console in seguito). Il gioco ha già completato diverse fasi di beta test limitate nel primo semestre 2025, durante le quali Funcom ha affinato bilanciamento e infrastruttura. In un dev update pre-lancio, gli sviluppatori hanno chiarito il business model: Dune: Awakening uscirà come prodotto completo (niente Early Access) e senza abbonamento o vincoli pay-to-win. I ricavi post-lancio arriveranno da espansioni o pass cosmetici, garantendo che tutti i giocatori abbiano pari opportunità iniziali. La community di fan di Dune è molto coinvolta: forum e Discord pullulano di discussioni sul lore e sul PvP tra Fremen e Casa Harkonnen. Funcom intende capitalizzare sulla licenza prestigiosa offrendo un MMO atipico e immersivo. Se manterrà le promesse, Dune: Awakening potrebbe diventare un caso di studio su come unire survival e MMORPG in un unico grande mondo persistente.
The Quinfall
Modello: Buy-to-play (Accesso Anticipato) – acquisto iniziale (circa 20€) senza canone mensile
Sviluppatore: Vawraek Technology (studio indipendente, Turchia)
Ambientazione e gameplay: The Quinfall è un MMORPG sandbox fantasy che punta sulla vastità del mondo e sulla libertà d’azione. L’ambientazione è un impero medievale immaginario attraversato da cicli stagionali e climatici: il gioco vanta una mappa enorme (oltre 2.000 km² di territorio) con meteo dinamico e cambio di stagioni in tempo reale. I giocatori possono esplorare questo mondo a piedi, a cavallo o in nave, trovando città, villaggi, segreti e dungeon sparsi. Il gameplay è orientato al PvE open-world e al crafting, con anche opportunità PvP nelle zone contese. Il combat system adotta un action targeting: schivate, combo di abilità e un mix di armi da mischia e magia, strizzando l’occhio agli action RPG. The Quinfall permette di scegliere percorsi multipli (mercante, avventuriero, criminale, ecc.) influenzando il mondo di gioco; ad esempio, i giocatori possono fondare comunità o partecipare a guerre tra fazioni NPC. L’ambizione del titolo è offrire un’esperienza “old school sandbox” dove la cooperazione è fondamentale: i contenuti più ardui, come boss mondiali o assedi a fortezze, richiedono gruppi ben coordinati.
Innovazioni: La caratteristica più discussa è la scala del mondo: The Quinfall promette uno dei più grandi mondi mai visti in un MMO, reso vivo da ciclo giorno-notte e stagionale (con impatti sul gameplay, ad esempio coltivazioni legate alle stagioni). Il gioco tenta di combinare elementi da The Elder Scrolls (libertà esplorativa, quest ramificate) con meccaniche sandbox alla Ultima Online (profondità di craft, housing aperto, full loot in certe zone PvP). Tuttavia, il progetto ha dovuto accelerare lo sviluppo utilizzando asset pre-confezionati (Unity Store), una scelta che ha suscitato critiche iniziali della community. Gli sviluppatori hanno giustificato questo riuso di asset come un metodo per concentrarsi sulle meccaniche di gameplay, assicurando che l’ampiezza del mondo e i sistemi (meteo, economia locale, ecc.) avrebbero reso The Quinfall immersivo nonostante la produzione indie.
Stato di supporto e community: The Quinfall è entrato in Accesso Anticipato il 24 gennaio 2025 su Steam. Il lancio anticipato ha permesso ai giocatori di provare il titolo e al team di Vawraek di raccogliere feedback su bug e bilanciamento. La ricezione iniziale è stata mista: il concept sandbox classico ha attirato una nicchia di appassionati (in cerca di un “nuovo Ultima”), ma non sono mancate critiche per bug, performance e per l’aspetto grafico non uniforme (a causa dell’uso di asset generici). Gli sviluppatori, pur essendo un team piccolo, sono molto attivi su Discord e hanno rilasciato già diverse patch correttive. Il mondo di Quinfall, sebbene affascinante sulla carta, deve ancora dimostrare di poter sostenere le sue ambizioni: la community spera in update significativi che riempiano le vaste lande di attività significative. In definitiva The Quinfall rappresenta un tentativo coraggioso di MMO sandbox cooperativo, rivolto ai nostalgici delle esperienze lente e sociali: il 2025 dirà se il progetto potrà maturare in un prodotto rifinito o resterà un titolo di nicchia per cultori.
Anvil Empires
Modello: Ibrido (probabilmente free-to-play con acquisti o buy-to-play; il modello esatto è in definizione)
Sviluppatore: Siege Camp (autori di Foxhole)
Ambientazione e gameplay: Anvil Empires è un MMORPG sandbox medievale incentrato su guerre territoriali di grande scala. Si colloca nello stesso filone di Foxhole (l’MMO bellico della Seconda Guerra Mondiale sviluppato dallo stesso studio), ma trasporta la formula in un mondo low-fantasy del XV secolo: niente magie, solo spade, lance, archi e catapulte. Il gioco simula un conflitto persistente tra fazioni per il controllo di un vasto continente: centinaia di giocatori si organizzano in eserciti, costruiscono fortificazioni, gestiscono logistica di rifornimenti e combattono battaglie che possono durare settimane. Il gameplay è punta e clicca isometrico: ogni giocatore vede una porzione di mappa dall’alto e controlla il proprio personaggio in tempo reale, cooperando con gli alleati per manovre tattiche. La persistenza è totale – le città costruite e conquistate restano tali finché non vengono perse – e il mondo è single-shard (un unico server per regione) per massimizzare il senso di guerra globale. Anvil Empires incorpora meccaniche di survival e crafting: i giocatori raccolgono legname, minerali, cibo per sostenere lo sforzo bellico, fabbricano armi e assediano i castelli nemici con macchine d’assedio costruite collaborativamente.
Innovazioni: La forza di Anvil Empires sta nella scala e nella strategia emergente. Come già Foxhole, promette battaglie con centinaia di giocatori attivi simultaneamente. I server di Foxhole hanno raggiunto oltre 3.000 giocatori totali per guerra; Anvil Empires punta a eguagliare quei numeri adattandoli a un contesto medievale. L’assenza di NPC “soldati” controllati dall’IA significa che ogni unità in battaglia è un giocatore reale: questo crea scenari bellici credibili, dove logistica e coordinazione sono importanti quanto l’abilità individuale. In pratica, se una gilda organizza un assedio, dovrà assicurarsi che altri compagni gestiscano le retrovie (forgiando armi, portando munizioni, etc.). Il gioco introduce anche un sistema di territorial claim: le alleanze di giocatori possono rivendicare aree e impostare leggi locali (tasse, permessi) similmente a un gestionale RTS, portando elementi da EVE Online in un MMO storico.
Stato di supporto e community: Anvil Empires nel 2025 è ancora in sviluppo ma in fase avanzata. Dopo alcuni test pre-alpha su invito nel 2023, Siege Camp ha annunciato la volontà di lanciare il titolo in Early Access nel corso del 2025. L’interesse della community di Foxhole è elevato: molti clan di quella community si stanno preparando a migrare su Anvil Empires per applicare le tattiche già affinate (già circolano guide su formazioni medievali e gestione di supply line nel Medioevo). Il team di sviluppo, abituato al dialogo con la propria playerbase, sta raccogliendo suggerimenti attivamente via Discord. Non essendo un prodotto mainstream, Anvil Empires resterà probabilmente un MMO di nicchia hardcore, ma è uno dei più notevoli nel suo genere nel 2025. Se reggerà tecnicamente le promesse, offrirà un’esperienza unica di guerra medievale persistente su larga scala, come finora mai vista nel panorama MMORPG.
Brighter Shores
Modello: Free-to-play episodico (primi capitoli gratis, abbonamento opzionale per sbloccare i contenuti avanzati)
Sviluppatore: Fen Research (guidato da Andrew Gower, co-creatore di RuneScape)
Ambientazione e gameplay: Brighter Shores è un MMORPG fantasy sandbox a visuale isometrica, dichiaratamente ispirato al primo RuneScape. Il gioco adotta un approccio old-school: controlli punta-e-clicca, grafica semplice, grande enfasi su skill professionali e scoperta del mondo. Fen Research ha suddiviso il contenuto in episodi: ognuno introduce una nuova area con relative quest e professioni da padroneggiare (per esempio, l’Episodio 1 può focalizzarsi sulla pesca e sulle quest costiere, l’Episodio 2 sulla metallurgia in una regione montana, ecc.). I primi due episodi sono accessibili gratuitamente a tutti, mentre per proseguire nelle avventure successive è richiesto un modesto abbonamento mensile (simile a come RuneScape pre-2008 offriva free vs member). Il gameplay è PvE-centric: non ci sono grandi raid istanziati, piuttosto eventi cooperativi nel mondo e compiti sandbox (costruire un villaggio, completare obiettivi di comunità). Brighter Shores incoraggia la cooperazione tra giocatori tramite un robusto sistema di crafting interdipendente: ad esempio, per costruire una barca servono pezzi fabbricati da carpentieri, tessuti da sarti, e così via, spingendo i giocatori a specializzarsi e commerciare.
Innovazioni: L’idea episodica è peculiare: invece di un open world unico fin da subito, Brighter Shores espande l’orizzonte gradualmente, quasi fosse una serie TV. Questo consente al piccolo team di sviluppo di rilasciare contenuti a cadenza più rapida in pezzi gestibili, mantenendo i giocatori impegnati con regolarità. Ogni episodio aggiunge nuove professioni e linee narrative autoconclusive, pur inserite in una trama più ampia del mondo. La struttura a episodi vuole anche evitare il cosiddetto content drought: i giocatori sanno che entro pochi mesi avranno un nuovo “capitolo” da giocare. Dal punto di vista tecnico, Fen Research ha implementato un engine leggero che gira via browser su PC, enfatizzando l’accessibilità. Inoltre, Brighter Shores sperimenta con un modello economico ibrido: invece di puntare su cash shop, trae profitto dagli abbonamenti opzionali che fungono da “pass” per i contenuti avanzati (un ritorno alle radici dei MMO anni 2000).
Stato di supporto e community: Il gioco è entrato in early access nel 2024 e ha lanciato i primi due episodi gratuitamente. La community di nostalgici di RuneScape ha accolto con curiosità Brighter Shores, apprezzandone l’atmosfera e il ritmo rilassato. Al momento (2025) il team sta lavorando all’Episodio 3, espandendo il mondo di gioco e introducendo – a detta degli sviluppatori – nuove attività social. Andrew Gower, forte dell’esperienza sul campo, mantiene il focus sulla longevità: Brighter Shores non mira a milioni di utenti, ma a creare una piccola community fedele di appassionati che trovano soddisfazione nel grinding di skill e nel roleplay come ai vecchi tempi. Non a caso, il gioco ha integrato fin da subito strumenti per la community come un wiki interno e un sistema di log delle imprese dei giocatori, quasi a voler ricreare quell’alone “leggendario” dei veterani di RuneScape all’interno di questo nuovo mondo. In sintesi, Brighter Shores è un progetto di nicchia che arricchisce l’offerta 2025 con un’esperienza tecnica semplice ma profondamente orientata al gameplay e alla socialità di lunga durata.
RavenQuest
Modello: Free-to-play (con economia interna play-and-earn integrata)
Sviluppatore: Tavernlight Games (team indie, successore del progetto Ravendawn)
Ambientazione e gameplay: RavenQuest è un MMORPG fantasy 2D con grafica pixel-art isometrica, che unisce un’estetica retro a sistemi moderni. Il mondo di gioco è vasto e open-world, popolato da mostri, città e zone selvagge in uno stile che ricorda i JRPG anni ’90, ma con la persistenza server tipica degli MMO. Il gioco offre complete libertà di progressione: non esistono classi rigide, ma un sistema di multi-archetipi che consente al giocatore di combinare fino a tre archetipi diversi per creare build uniche. Oltre al combattimento (PvE e PvP opzionale), RavenQuest enfatizza attività sandbox: i giocatori possono scegliere di fare i mercanti, dedicarsi alla fattoria e allevare creature, costruire e decorare la propria casa o terreno (è presente un sistema di housing e terreni coltivabili di proprietà). Il mondo è completamente player-driven in termini economici: tutti gli oggetti, armi e armature sono craftati dai giocatori attraverso professioni come falegname, fabbro, alchimista, ecc., e le materie prime provengono dall’esplorazione o dal commercio. Il sistema di tradepack e spedizioni marittime permette di trasportare merci tra regioni – con meccaniche di domanda/offerta che generano profitto se si sfruttano le rotte giuste. Il PvP esiste tramite Guild Wars e intrusioni (Aether Rifts) ma è completamente opzionale: il giocatore può ignorare il PvP e godersi le attività PvE/crafting, oppure partecipare a guerre tra gilde per ricompense aggiuntive.
Innovazioni: L’aspetto più innovativo (e in parte controverso) di RavenQuest è l’integrazione di una economia play-and-earn basata su blockchain. In pratica, il gioco introduce una valuta interna (Silver Coins) guadagnabile giocando, che può essere scambiata in un marketplace peer-to-peer in-game per token $QUEST legati a tecnologia blockchain. Questo sistema – ispirato a trading system di MMO classici – mira a eliminare il gold selling illegale, offrendo ai giocatori un metodo sicuro e trasparente per monetizzare i propri guadagni di gioco se lo desiderano, il tutto sotto monitoraggio (tasse di conversione variabili, registro pubblico delle transazioni) per mantenere l’economia bilanciata. In altre parole, RavenQuest prova a creare un mercato interno controllato che dia valore reale al tempo speso in game, senza però sfociare nel pay-to-win: gli acquisti di potere non esistono, i token servono solo a scambiare valuta. Questa scelta lo pone nella categoria emergente dei cosiddetti web3 MMORPG, ma diversamente da altri progetti cripto, RavenQuest si concentra prima di tutto sul gameplay (è “more than just a game” recita la presentazione, sottolineando come l’obiettivo sia un MMORPG avvincente e longevo). Altre caratteristiche degne di nota: un ricco sistema di RavenCards (carte collezionabili che sbloccano abilità uniche, quasi fossero talenti addizionali), e l’impiego di AnyBrain.gg come anti-cheat avanzato per combattere bot e cheat senza invadenza sul client.
Stato di supporto e community: RavenQuest è stato lanciato ufficialmente nel novembre 2024 ed è entrato nel 2025 già con una community in crescita. Il gioco si basa sull’eredità di Ravendawn, un precedente MMO 2D degli stessi autori che aveva raggiunto oltre 220.000 giocatori attivi mensili al picco. Questo zoccolo duro di utenti è transitato su RavenQuest, portando una solida base iniziale. La community è molto attiva nello scambio di guide su build multi-archetipo e nel commercio: grazie al sistema economico aperto, si sono formate gilde-mercantili e veri e propri “server market” dove il prezzo di certi materiali fluttua di giorno in giorno. Gli sviluppatori hanno comunicato roadmap ambiziose: entro fine 2025 prevedono la versione mobile completa del gioco, nuove mappe e persino archetipi aggiuntivi per ampliare ulteriormente la personalizzazione. RavenQuest, pur con il suo aspetto retro, sta dimostrando che c’è spazio nel mercato per MMO social e sandbox anche di piccola scala, se ben congegnati. Il modello free-to-play privo di pay-to-win diretto, insieme all’anti-cheat robusto, sta creando un clima di fiducia tra i giocatori, sebbene resta da vedere come l’economia legata ai token si evolverà sul lungo termine. Per ora, è uno dei titoli free-to-play più originali del 2025, meritevole di attenzione per chi cerca un MMORPG leggero ma ricco di possibilità, dove davvero “fare di tutto” e costruirsi una vita virtuale.
Classici ancora protagonisti nel 2025: 4 MMORPG “storici” e il loro stato attuale
Non solo nuove uscite: il 2025 vede in ottima forma anche diversi MMORPG lanciati negli anni passati (talvolta passatissimi!), che continuano ad aggiornarsi e a macinare numeri importanti. In questa sezione analizziamo quattro titoli veterani – alcuni con oltre una decade sulle spalle – che restano pilastri del genere grazie a continue espansioni, evoluzioni nel modello di gioco e community solidissime.
Final Fantasy XIV Online
Lancio originale: 2013 (A Realm Reborn) – Square Enix
Modello: Buy-to-play + abbonamento (con free trial estesa fino al livello 60)
Stato al 2025: Final Fantasy XIV (FFXIV) è ormai considerato uno degli MMORPG di maggior successo di sempre, definito una delle “crown jewels” del genere. Dopo aver superato quota 27 milioni di account registrati nel mondo nel 2023, il gioco ha continuato a crescere grazie a una formula vincente: trame coinvolgenti da JRPG, aggiornamenti costanti e un rapporto quasi simbiotico con la sua community. L’ultima espansione completa, Endwalker (fine 2021), ha concluso l’arco narrativo iniziale con enorme successo di critica e pubblico. Nel 2024 FFXIV ha lanciato l’espansione Dawntrail (7.0), che segna l’inizio di una nuova saga: ambientazioni tropicali e toni più leggeri, quasi un “soft-reboot” narrativo per accogliere nuovi giocatori dopo la saga decennale di Hydaelyn/Zodiark. Dawntrail ha portato il level cap a 100 e introdotto due nuovi job (es. Viper e Chemist), oltre a miglioramenti grafici al motore di gioco. Square Enix ha annunciato il supporto a Xbox Series X per FFXIV dal primavera 2025, segno della volontà di ampliare ancora l’utenza.
Community e supporto: La community di FFXIV è rinomata per la sua positività e organizzazione: eventi in-game spontanei, concerti, raduni virtuali riempiono i server. Il producer Naoki “Yoshi-P” Yoshida tiene regolarmente le Live Letter (stream di aggiornamento) mantenendo un dialogo aperto coi giocatori. Questa trasparenza ha contribuito a fidelizzare l’utenza, tanto che persino nei fisiologici cali post-expansion FFXIV mantiene attivi centinaia di migliaia di utenti. Si stima che il titolo conti circa 200.000 giocatori attivi al giorno in media (variabili a seconda del periodo del patch cycle). Negli ultimi tempi il gioco ha visto un leggero calo di attività (dopo la frenesia di Endwalker) – segnale che alcuni contenuti di fine ciclo erano in attesa di novità – ma Dawntrail promette di risollevare l’inerzia con nuove storie e zone da esplorare. Inoltre, FFXIV continua a espandere funzionalità collaterali molto apprezzate come il sistema Housing, il Gold Saucer (minigiochi) e le collaborazioni crossover (ad esempio eventi con Fall Guys e Final Fantasy XVI nel 2024). In sintesi, Final Fantasy XIV nel 2025 è più vivo che mai: un MMORPG moderno, con una narrativa di qualità single-player inserita in un mondo condiviso, e un supporto instancabile da parte degli sviluppatori. La sfida futura sarà tenere alta l’attenzione in attesa della prossima espansione (dopo Dawntrail) – prevista probabilmente nel 2026/27 secondo alcune speculazioni – ma il track record di Square Enix suggerisce che i Warriors of Light avranno sempre nuove avventure all’orizzonte.
World of Warcraft (Retail)
Lancio originale: 2004 – Blizzard Entertainment
Modello: Abbonamento mensile (richiede acquisto delle espansioni principali)
Stato al 2025: World of Warcraft (WoW) continua ad essere il colosso storico del genere MMORPG. A quasi 21 anni dal debutto, mantiene una base di giocatori enorme: si stima oltre 135 milioni di account creati in totale e tra i 6 e gli 8 milioni di utenti attivi mensilmente nel 2024 (se si sommano Retail e Classic). I numeri esatti non sono divulgati ufficialmente da Blizzard ormai da anni, ma alcuni dati lasciano intuire la salute del gioco. Ad esempio, Blizzard ha rivelato che Dragonflight (l’espansione uscita a fine 2022) ha avuto una retention di sottoscrizioni più alta rispetto alle espansioni recenti al medesimo punto del ciclo vitale. Ciò significa che meno giocatori hanno abbandonato dopo i primi mesi rispetto a quanto avvenuto con Shadowlands o Battle for Azeroth – un segnale positivo attribuito alla qualità del gameplay di Dragonflight e alla nuova filosofia di contenuti. Infatti, Blizzard ha “reinventato” il modo di gestire WoW come live-service: nel 2023 è stato rispettato un roadmap di updates ogni ~2 mesi, con due patch major e svariate patch minori ricche di eventi, nuove storyline, sistemi come la Trading Post, ecc.. Holly Longdale (executive producer) ha definito questa cadenza un esperimento riuscito che ha “cambiato le carte in tavola” per WoW, garantendo ai giocatori un flusso costante di novità e mitigando i periodi di stallo del passato.
Community e supporto: La community di WoW è vastissima e variegata, spaziando dai sostenitori del Retail ai nostalgici su WoW Classic. Blizzard ha imparato a gestire entrambe le anime: nel 2024 ha rilasciato Wrath of the Lich King Classic completa e annunciato Cataclysm Classic per il 2025, accontentando i giocatori old-school. Sul fronte Retail, il futuro è già delineato: a BlizzCon 2023 Blizzard ha stupito tutti annunciando addirittura tre nuove espansioni in sviluppo – The War Within (prevista per fine 2024), Midnight e The Last Titan – che insieme formeranno la “Worldsoul Saga” e usciranno con cadenza ravvicinata. Si tratta di un cambio epocale nella strategia, segno che WoW riceverà espansioni annuali (o quasi) per i prossimi anni, con dimensioni paragonabili a quelle classiche. The War Within ad esempio porterà i giocatori nelle profondità di Azeroth con nuove razze (Earthen) e feature come i Delve (dungeon open-world scalabili). Questo annuncio ha galvanizzato la community, rassicurando sulla longevità del franchise almeno fino al 2026/27. In parallelo, WoW continua ad evolvere: nel 2023 sono state introdotte feature come il Trading Post (negozio cosmetici mensile con valuta ottenuta in-game) accolto molto bene – anche se non senza polemiche quando è comparsa la possibilità di acquistare una piccola quantità di valuta con denaro reale. Blizzard è intervenuta tempestivamente su questi feedback, dimostrando attenzione nel non minare la fiducia dei giocatori. Insomma, WoW nel 2025 si trova in una posizione peculiare: rimane lo standard con cui gli altri MMO vengono confrontati, e allo stesso tempo sta cercando di innovare sé stesso per restare moderno. La sfida più grande è attirare nuovi giocatori più giovani – un punto debole evidenziato da analisi demografiche che vedono l’età media dei player in aumento – ma la forza del marchio e la qualità intrinseca del gameplay di WoW assicurano che Azeroth non resterà mai priva di eroi disposti a difenderla.
The Elder Scrolls Online
Lancio originale: 2014 – ZeniMax Online / Bethesda
Modello: Buy-to-play (base game + chapter) con opzionale ESO Plus (abbonamento che sblocca DLC e bonus)
Stato al 2025: Elder Scrolls Online (ESO) è il MMO che porta online il mondo di Tamriel, e dopo oltre 10 anni continua ad essere uno dei titoli più popolari. Ha recentemente superato i 26 milioni di giocatori totali registrati, in crescita rispetto ai 25M annunciati a fine 2024. Fino al 2023, ESO aveva una cadenza annuale fissa: un “Chapter” (espansione stand-alone) ogni giugno e DLC minori nei trimestri intermedi, seguendo una saga annuale. Nel 2023 il capitolo principale è stato Necrom (ambientato a Morrowind est) che ha introdotto la classe Arcanist. Tuttavia, ZeniMax ha cambiato strategia per il futuro: a fine 2024 il direttore Matt Firor ha annunciato che dal 2025 ESO abbandonerà le espansioni annuali per concentrarsi su update stagionali più flessibili e miglioramenti richiesti dalla community. Questo pivot è motivato dall’esigenza di “rompere la prevedibilità” e innovare il gioco, dedicando più tempo a sperimentare sistemi nuovi e rifinire quelli esistenti (ad esempio migliorare le performance del PvP di Cyrodiil, un tema caldo). Significa che nel 2025 non uscirà il classico Chapter a giugno; al suo posto, avremo “Seasons” con contenuti spalmati nell’anno e forse un’espansione maggiore nel 2026. Intanto, ESO ha ricevuto di recente upgrade come il Warmind Update di fine 2024 che ha rivisto il tutorial (ora tutti i nuovi giocatori iniziano dal prologo Wailing Prison come in origine) e iniziato un lavoro di aggiornamento grafico delle zone base.
Community e supporto: La community di ESO è molto diversificata: c’è uno zoccolo duro di fan di Elder Scrolls che apprezza l’aspetto narrativo e single-player (tutte le quest sono doppiate e ricche di lore), e un segmento di giocatori MMO classici che invece è attirato da attività come Trials (raid da 12 giocatori) e PvP massivo (la guerra delle Alleanze a Cyrodiil). Il gioco offre entrambe le esperienze senza obbligare a partecipare a una o l’altra. Nel 2025 ESO può essere considerato uno degli MMO più popolati su console, in particolare, e si difende bene anche su PC. Il modello buy-to-play con tanti DLC opzionali viene mitigato dal valore di ESO Plus, che molti adottano come abbonamento mensile per comodità (incluso spazio crafting illimitato, tutti i DLC sbloccati, ecc.). ZeniMax nel 2024 ha preso la decisione (coraggiosa) di mettere in pausa i contenuti maggiori per concentrarsi su QoL e performance: ad esempio l’obiettivo dichiarato è migliorare nettamente il netcode di Cyrodiil per supportare di nuovo il PvP con centinaia di giocatori fluidamente, come era al lancio. Inoltre, si sta lavorando a rendere l’esperienza più accogliente per i nuovi e i giocatori di ritorno – un tema critico per ESO, dato che con anni di contenuti il gioco può disorientare chi torna dopo tanto tempo. Sono previsti interventi su mappe e interfaccia per guidare meglio l’utente verso le storyline che gli interessano, e un revamp dell’UI PC è in sviluppo. La base di giocatori annualmente attivi su ESO è di milioni: solo nel 2024 oltre 1 milione di nuovi giocatori si è aggiunto, secondo dati interni che portavano il totale da 25 a 26 milioni. Questo anche grazie a frequenti sconti e periodi free-play che attirano curiosi. In definitiva, Elder Scrolls Online rimane nel 2025 un MMORPG solido e di successo, che sta avviando un periodo di transizione per rinnovarsi e continuare a prosperare “per molti altri anni a venire” – come affermato dallo stesso Firor. Con il supporto di Microsoft (dopo l’acquisizione di Bethesda), ESO potrebbe beneficiare di risorse aggiuntive e chissà, magari una futura versione nativa per Xbox Series X|S e PS5 con ulteriori migliorie. Per ora, Tamriel è lungi dall’essere dimenticata: nuovi racconti e avventure (dal Dark Brotherhood ai Daedra) attendono ancora gli eroi del pact, dominion e covenant.
Guild Wars 2
Lancio originale: 2012 – ArenaNet / NCSoft
Modello: Free-to-play base (core game gratuito) con espansioni buy-to-play (no abbonamento)
Stato al 2025: Guild Wars 2 (GW2) ha superato il decimo anniversario e gode di ottima salute. Il gioco ha raggiunto oltre 21 milioni di giocatori totali registrati, festeggiando nel 2022 il traguardo dei 10 anni con il lancio su Steam e un nuovo afflusso di utenza. La filosofia senza canone e con endgame orizzontale (niente gear treadmill esasperato) ha permesso a GW2 di mantenere una community stabile nel tempo, che spesso ritorna in massa ad ogni nuova espansione. L’ultima espansione principale, End of Dragons (2022), ha concluso la saga di Elder Dragon portando i giocatori a Cantha. Nel 2023 ArenaNet ha rilasciato Secrets of the Obscure, un’espansione “mini” focalizzata sul combat (nuovi Wizard Vault e sistema di relic) e ha annunciato di voler accelerare la cadenza di uscite con espansioni più contenute ma frequenti (ogni ~annuale). Ciò segna un cambiamento rispetto al passato: tra Heart of Thorns (2015) e Path of Fire (2017) passarono 2 anni, e ben 5 anni poi fino a End of Dragons (2022). Ora gli sviluppatori puntano a offrire storie ed esperienze in capitoli più piccoli ma regolari, per non lasciare cali di contenuti. Sul fronte tecnico, GW2 ha beneficiato nel 2023 di un aggiornamento DirectX 11 che ha migliorato prestazioni e aprirà la strada forse a ulteriori migliorie grafiche nel futuro.
Community e supporto: La community di Guild Wars 2 è conosciuta per la sua cooperatività: il gioco incentiva il teamplay informale con i suoi eventi dinamici open-world (chiunque può unirsi e contribuire) e l’assenza di competizione per il loot. Questo design, innovativo al lancio, è ancora oggi un punto forte. Molti nuovi MMO “action” si ispirano a GW2 per il combat senza trinità rigida – in GW2 ogni classe può in parte curare se stessa e gli altri, e il gameplay è più mobile e orientato agli evade rispetto ai MMORPG classici. Nel 2025 GW2 continua a offrire una quantità enorme di contenuti PvE (campagne living world, 4 espansioni, decine di mappe) senza barriere di sottoscrizione: un nuovo giocatore può arrivare a centinaia di ore di gioco investendo magari pochi euro per le espansioni in sconto. Questo modello accessibile, insieme alla presenza su Steam, ha portato ondate di nuove leve – e sebbene il PvP competitivo di GW2 (sPvP e WvW) sia oggi un po’ di nicchia, il PvE e la scena fashion wars (collezione di skin) tengono vivo l’engagement. Nel 2024 il gioco ha lanciato il tanto atteso revamp di World vs World (modalità guerra mondiale tra server) introducendo le Alliances, sistema che permette a gilde e gruppi di amici di giocare insieme in WvW anche se su server diversi, ristrutturando il matchmaking. Questo update era richiesto da anni e la sua implementazione graduale sta avendo riscontri positivi tra i veterani. Inoltre, GW2 ha iniziato a sperimentare stagioni di eventi e battle pass (il Wizard’s Vault in Secrets of the Obscure è essenzialmente un pass ricompense) per adeguarsi alle tendenze attuali, ma lo fa senza snaturare l’economia: niente pay-to-win, solo ricompense cosmetiche e risorse ottenibili anche giocando. In definitiva, Guild Wars 2 nel 2025 è un MMORPG maturo e completo, che ha rispettato la promessa di “gioco che rispetta il tuo tempo” e continua a divertire milioni di giocatori con il suo mix di action combat, eventi cooperativi e splendidi scenari disegnati a mano. Con le future mini-espansioni annuali, ArenaNet punta a tenere alta l’attenzione e ad approfondire la nuova storyline post-draghi: Tyria ha ancora molte storie da raccontare, e i fan paiono ben disposti a rimanere per scoprirle.
(Nota: Altri MMORPG “storici” degni di menzione includono Black Desert Online (2014) – ancora tra i più giocati grazie a continui update e alla sua grafica all’avanguardia – e Old School RuneScape (versione 2007 di RuneScape) che nel 2025 continua paradossalmente a superare la versione moderna in popolarità, con centinaia di migliaia di giocatori nostalgici attivi. Inoltre Destiny 2 e Genshin Impact, pur non essendo MMORPG classici, forniscono esperienze online persistenti molto popolari nel 2025 e competono per l’attenzione dei giocatori.)
Sguardo al futuro: 4 MMORPG attesi tra fine 2025 e 2026
Il panorama dei giochi massivi è in costante fermento e i prossimi mesi promettono titoli molto attesi che potrebbero ridefinire il genere o quantomeno portare nuove idee. Tra la fine del 2025 e il 2026 ci sono diversi MMORPG in sviluppo avanzato. Ecco quattro progetti da tenere d’occhio, con le loro aspettative, stato attuale e novità promesse.
Ashes of Creation
Uscita prevista: 2025 inoltrato o 2026 (non confermata) – Intrepid Studios
Cos’è e perché è atteso: Ashes of Creation è probabilmente l’MMORPG indipendente più atteso in assoluto, tanto da aver raccolto un’enorme base di fan e finanziamenti già in fase di sviluppo. Nato da una delle più grandi campagne di crowdfunding del settore (oltre 3 milioni di dollari su Kickstarter nel 2017) e sostenuto da investimenti privati, Ashes ha catalizzato “molta attenzione – e denaro – da parte dei giocatori per anni”. Il team di Intrepid, guidato da Steven Sharif, include veterani dell’industria MMO, e l’obiettivo dichiarato è ambizioso: creare un mondo sandbox/dinamico che reagisce davvero alle azioni dei giocatori. La feature chiave è il sistema di Nodes: il mondo è suddiviso in nodi territoriali che possono evolvere da semplici accampamenti a villaggi, città e metropoli man mano che i giocatori vi compiono attività (quest, commercio, costruzioni). Ogni nodo evoluto sblocca contenuti (NPC, dungeon, housing) ma blocca la crescita dei nodi vicini – ciò significa che la civiltà nel mondo di Ashes si sviluppa in modo diverso su ogni server, plasmata dalle scelte dei giocatori. Questo sistema promette un’esperienza davvero unica e non statica: se una città diventa troppo oppressiva, i giocatori possono organizzare un assedio e distruggerla, rimettendo il nodo al livello 0! A contorno di ciò, Ashes of Creation offre tutte le classiche attività (PvE, quest narrative, raid, crafting profondo, PvP tra gilde, housing sia open-world che istanziato) ma tutte interconnesse alla logica dei nodi e del ciclo politico/economico del mondo. Altro punto forte atteso è il sistema carovane: rotte commerciali da proteggere o razziare, che collegano le città dei giocatori creando PvP significativo legato all’economia. Il gioco adotterà un modello di abbonamento mensile (senza box cost iniziale), abbastanza in controtendenza oggigiorno ma giustificato dall’enorme mole di server e calcoli necessari per gestire il mondo dinamico.
Stato attuale (2025): Ashes of Creation è in sviluppo da diversi anni e ha subito ritardi (in parte dovuti al cambio di motore da Unreal Engine 4 a UE5 per stare al passo coi tempi). Ha completato con successo varie fasi di Alpha: l’Alpha One (estate 2021) ha permesso a migliaia di backer di provare il gioco, testando combattimento, nodi (fino stadio village) e assedi minori. Attualmente Intrepid sta lavorando sull’Alpha Two, espansa in più fasi: di recente (luglio 2025) è iniziata la fase Alpha 2.0 Alphaspot, sebbene con un leggero ritardo rispetto alla tabella di marcia annunciata. Il team ha però comunicato costantemente progressi tramite lunghi livestream mensili, mostrando aggiornamenti su ogni aspetto: concept art di razze (ce ne saranno 9 giocabili al lancio, ciascuna suddivisa in 2 culture), preview di stagioni che cambiano il bioma in tempo reale (notevole la demo della neve che copre progressivamente il terreno), combattimento ibrido action/tab-target in fase di tuning e anche i primi sistemi social (ad esempio gli mayoral election, ovvero i giocatori potranno essere eletti sindaci dei nodi più avanzati). La community, seppur impaziente, rimane molto coinvolta: Ashes è costantemente discusso su forum e YouTube come il possibile “MMO next-gen” che tutti aspettano. Non avendo ancora una data di uscita ufficiale, l’ipotesi più ottimistica è fine 2025 per un lancio, ma potrebbe tranquillamente scivolare al 2026. In ogni caso, quando uscirà, Ashes of Creation promette di portare una ventata di innovazione nel genere con il suo mondo realmente reattivo e player-driven come mai visto prima. Se manterrà anche solo parte delle promesse, potrebbe diventare un nuovo riferimento nel panorama MMORPG.
Chrono Odyssey
Uscita prevista: Q4 2025 – NPIXEL (pubblicato da Kakao Games)
Cos’è e perché è atteso: Chrono Odyssey è un MMORPG d’azione ad alto budget proveniente dalla Corea del Sud. Si è fatto notare a livello globale nel 2023 grazie a spettacolari trailer in Unreal Engine 5, mostrando ambientazioni fotorealistiche e combattimenti dinamici. Il tema portante è il viaggio nel tempo: il gioco è ambientato in un mondo fantasy dove un’organizzazione (Idraiginn) combatte una guerra contro divinità, sfruttando un misterioso artefatto chiamato Chronotector che permette di manipolare tempo e spazio. Nel gameplay questo si traduce in abilità legate al tempo – ad esempio il giocatore potrebbe riavvolgere uno scontro per evitare un colpo mortale o congelare i movimenti dei nemici per qualche secondo. Oltre a ciò, Chrono Odyssey offre sei classi (mostrate finora: Spadaccino, Ranger, Stregone, Berserker, Paladin, Assassin) con combat action senza target, combo spettacolari e la possibilità di alternare armi al volo, un po’ come in New World. Il gioco è pubblicato da Kakao Games (già dietro Black Desert in occidente) ed è confermato in uscita globale entro fine 2025. La particolarità tecnica è che mira ad un open world senza caricamenti, con eventi pubblici e boss enormi a cui partecipano decine di giocatori. Alcuni hanno paragonato l’approccio a Lost Ark per quanto riguarda il ritmo d’azione e a Black Desert per la cura grafica e il sistema di combo.
Stato attuale (2025): Chrono Odyssey era inizialmente previsto per il 2024, ma Kakao ha deciso di prendersi più tempo – ufficialmente, il lancio è ora puntato al Q4 2025 con possibilità di una beta prima. Nel frattempo il progetto ha anche cambiato publisher in alcune regioni (Kakao ne ha assunto il controllo completo globale). Le informazioni concrete di gameplay provengono soprattutto da un hands-on a SGF 2024 dove è stata provata una demo: le impressioni di chi l’ha testata parlano di “MMO coreano con grafica next-gen e ottimo combat, ma struttura themepark classica”. In pratica, ci saranno quest story-driven, dungeon istanziati e world boss, piuttosto che elementi sandbox. La feature del tempo dovrà mostrarsi nel concreto: per ora abbiamo visto un personaggio fare blink avanti e indietro nel tempo evitando attacchi – intrigante, ma da capire come influirà nel PvP (sarà presente, probabilmente come arena o zone dedicate). Sul fronte community, Chrono Odyssey ha l’attenzione sia degli appassionati di MMO orientali (orfani di Blue Protocol, che è stato cancellato in Occidente), sia dei giocatori console: il titolo infatti uscirà su PC e anche su console (PS5 e Xbox Series), cosa non comune per un MMO coreano ad alto dettaglio grafico. L’Unreal Engine 5 con tecnologie come Lumen e Nanite potrebbe alzare l’asticella visiva del genere. Resta da vedere se oltre alla grafica ci sarà sostanza innovativa. In ogni caso, se rispetterà la finestra di lancio, Chrono Odyssey sarà uno dei maggiori MMORPG del 2025, potenzialmente un successore spirituale di Black Desert in termini di appeal e grafica, con in più questa intrigante meccanica temporale che potrebbe donargli un’identità unica.
ArcheAge Chronicles (ArcheAge 2)
Uscita prevista: estate 2026 (rimandato dal 2025) – XL Games (pubbl. Kakao Games)
Cos’è e perché è atteso: ArcheAge 2, recentemente rinominato ArcheAge Chronicles, è il seguito del celebre MMORPG sandbox coreano ArcheAge (2014). L’originale ArcheAge fu acclamato per le sue immense possibilità sandbox (costruzione case e navi, economia libera, PvP massivo open-world) ma criticato per la gestione pay-to-win e vari problemi al lancio. Il sequel mira a rinnovare il franchise correggendone le debolezze e adattandolo ai gusti odierni. Secondo Jake Song (creatore di AA e direttore del sequel), ArcheAge Chronicles abbandonerà alcune caratteristiche hardcore del predecessore – ad esempio il PvP aperto e le mega-raid da 100 giocatori – in favore di un approccio più PvE narrativo adatto anche al pubblico occidentale. Sarà quindi un themepark open-world con una storia curata e contenuti cooperativi affrontabili con gruppi medi, pur mantenendo una componente sandbox e di libertà. La grafica farà un grosso salto: il gioco sfrutta Unreal Engine 5 per offrire un mondo più dettagliato e ricco di biomi differenti, con tanto di meteo e cicli giorno-notte realistici. Aspetti storici come il nuovo continente esplorabile via mare ritorneranno (la vita pirata, il commercio marittimo, ecc.), ma il loop di progressione dovrebbe essere reso più user-friendly e meno grindoso, con un progresso semplificato per non scoraggiare i nuovi utenti. Insomma, ArcheAge 2 vuole essere un mix di sandbox+themepark (“sandpark”), raccogliendo la lezione di 10 anni di feedback.
Stato attuale (2025): Il gioco è in sviluppo avanzato: XL Games ha mostrato un primo trailer gameplay nel 2022 e altro materiale nel 2023, annunciando inizialmente l’uscita per il 2024. Tuttavia, aggiornamenti recenti hanno spostato la finestra di lancio: inizialmente Kakao aveva indicato un generico 2025, ma a metà 2024 è giunta conferma che il titolo è stato posticipato al 2026, più precisamente estate 2026 per PC e console. Questo rinvio è dovuto alla volontà di rifinire il prodotto e forse all’ampiezza del progetto (Jake Song ha ammesso di voler evitare un lancio affrettato come successe col primo ArcheAge). Nel frattempo, però, la community di fan è già in fermento. Il primo ArcheAge negli ultimi anni ha perso utenti (complice anche la concorrenza di nuovi sandbox e la frammentazione tra versione Legacy e Unchained), quindi c’è fame di un nuovo mondo dove tuffarsi. Alcuni aspetti fanno discutere: ad esempio, verrà mantenuto il model F2P o si opterà per B2P? Kakao non ha ancora comunicato il modello economico. Molti sperano in un buy-to-play per evitare il fantasma del pay-to-win che afflisse l’originale. A livello di novità concrete, in AA2 si potranno vedere evoluzioni di sistemi iconici: il commercio intercontinentale ora potrebbe influire sulla narrativa (es. missioni della storyline che richiedono spedizioni via mare), e il housing potrebbe beneficiare di istanze per evitare l’eccessivo affollamento di edifici nel mondo open. Non mancheranno comunque feature di vita sandbox: farming, allevamento, pesca, e probabilmente la possibilità di fondare “zone residenziali” con la propria gilda. In sintesi, ArcheAge Chronicles è uno dei MMORPG più importanti all’orizzonte: non arriverà entro il 2025, ma vale la pena menzionarlo perché potrebbe rappresentare nel 2026 il ritorno in grande stile di uno dei sandbox MMO più amati, questa volta con un piglio più narrativo e (si spera) un design economico più equo per i giocatori occidentali.
Pax Dei
Uscita prevista: fine 2025 – Mainframe Industries
Cos’è e perché è atteso: Pax Dei (latino per “Pace di Dio”) è un MMORPG sandbox sociale ad ambientazione medievale, sviluppato dallo studio Mainframe (formato da veterani di CCP, Remedy e Ubisoft). Si distingue perché punta tutto sulla player-driven community: in Pax Dei non ci sono NPC ad assegnare quest epiche o una narrazione predefinita, bensì un mondo spoglio che saranno i giocatori stessi a plasmare con villaggi, economie e racconti emergenti. Il setting è ispirato all’Europa medievale con un tocco di mistico: i personaggi sono umani che vivono in comunità rurali, al sicuro entro confini benedetti (da qui la Pace di Dio), mentre al di fuori infuria una oscurità popolata da creature leggendarie e pericoli. I giocatori potranno costruire case e villaggi realmente (ogni edificio è posto fisicamente nel mondo, in stile Minecraft ma con grafica AAA) formando insediamenti cooperativi. Ogni ruolo nel villaggio sarà interpretato da qualcuno: il fabbro che forgia armi, il contadino che coltiva, il cacciatore che esplora fuori dai confini per procacciare risorse rare. Non esistono classi fisse, ma un sistema “classless” dove ciò che indossi definisce le tue abilità (concetto simile ad Albion Online): un giorno puoi brandire la spada e fare da guerriero, il giorno dopo imbracciare il liuto e aiutare il villaggio come bardo. La scala è interessante: Mainframe vuole supportare migliaia di giocatori su un unico server cloud, sfruttando il cloud gaming (si dice che Pax Dei potrebbe girare anche su dispositivi leggeri sfruttando l’elaborazione remota). Il PvP non è il focus principale, ma esisterà probabilmente sotto forma di faide tra villaggi o regioni, o zone contese per risorse.
Stato attuale (2025): Pax Dei è in sviluppo dal 2019 ma è stato rivelato al pubblico solo nel 2023, raccogliendo subito curiosità per la sua enfasi community-first. Nel marzo 2023 è partita una prima Alpha chiusa su PC, con pochi inviti, principalmente per testare le basi costruttive e l’architettura cloud. L’accoglienza fu positiva sul concetto, ma ovviamente il gioco era (ed è) in stadio primordiale. Nel 2024 gli sviluppatori hanno condiviso una dettagliata roadmap: il progetto resterà in Early Access almeno fino all’autunno 2025, periodo in cui puntano al lancio definitivo. Conferme importanti: il team si è detto “fiducioso di poter uscire nel 2025” nonostante qualche ritardo in alcune feature, e che prima del lancio faranno un wipe completo per garantire parità a tutti. Attualmente Pax Dei sta ampliando la platea di tester: tra fine 2024 e inizio 2025 prevedono di invitare molti più giocatori (forse tramite Steam Early Access gratuito) per mettere alla prova i sistemi sociali su larga scala. La community potenziale è intrigata: Pax Dei sembra quasi voler realizzare l’utopia di un MMO sandbox senza quest predefinite, dove i giocatori “fanno la loro vita” in un mondo virtuale credibile. C’è chi lo paragona a Star Wars Galaxies per la centralità dei player professionisti (artigiani, intrattenitori), chi lo accosta a EVE Online per l’idea di un mondo player-driven al 100% (non sorprende, dato che alcuni dev vengono da CCP). Sul fronte monetizzazione, il team non ha ancora svelato tutto, ma ha assicurato che durante l’Early Access non faranno pagare nulla e che stanno finalizzando sistemi “fair” per il lancio. Questo fa supporre un modello buy-to-play o un F2P senza pay-to-win (magari con abbonamento opzionale stile ESO Plus). In conclusione, Pax Dei è un progetto da tenere d’occhio perché potrebbe offrire un’esperienza diversa dai soliti themepark: un ritorno a dinamiche sociali profonde, dove il contenuto emergente creato dai giocatori (politica, economia, storie di villaggio) è il gioco stesso. Se riuscirà a coinvolgere abbastanza persone in questo esperimento, potrebbe ridefinire cosa significhi “MMO sandbox” in chiave moderna.
Altri progetti 2025-2026: Oltre ai quattro citati, meritano menzione Blue Protocol / Star Resonance e Throne and Liberty Mobile. Blue Protocol, l’MMO anime di Bandai Namco, purtroppo ha avuto una sorte avversa: dopo il lancio in Giappone nel 2023 e il rinvio indefinito della versione occidentale, è arrivata la notizia della chiusura del gioco in JP a gennaio 2025 e cancellazione in Occidente. Tuttavia Tencent ne ha acquisito diritti e asset, annunciando un “revival spirituale” chiamato Star Resonance per PC e mobile – un nuovo MMO anime basato sul codice di Blue Protocol ma riveduto, di cui però non si conoscono tempistiche. Infine, va segnalato che NCSoft sta sviluppando un MMO mobile ambientato nell’universo di Lineage/Throne and Liberty, spesso citato come Project LLL o TL Mobile, previsto per il mercato asiatico nel 2025: potrebbe trattarsi di una versione parallela di Throne and Liberty con gameplay adattato a dispositivi mobili.
In generale, il biennio 2025-2026 si prospetta ricco di uscite e sperimentazioni. Tra ritorni di IP classiche (ArcheAge, Riot MMO ambientato in Runeterra in lavorazione, The Division Heartland per lo shooter-MMO) e nuovi mondi (Ashes, Pax Dei), il genere MMORPG continua a evolversi puntando ora sulla qualità e originalità, più che sul cercare di replicare il boom di massa degli anni 2000. La sfida comune a tutti questi progetti sarà fidelizzare la community in un’epoca in cui l’offerta videoludica è vastissima e il tempo dei giocatori sempre più frammentato. Ma se c’è qualcosa che il 2025 ci mostra, è che la passione per i mondi virtuali condivisi resta forte: dagli esperimenti indie ai blockbuster tripla A, c’è ancora fame di MMORPG – e i prossimi anni potrebbero regalarci esperienze davvero memorabili.
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