Panzar

In breve...

Panzar è un free to play multiplayer russo, giunto finalmente anche da noi.
Offre combattimenti tra squadre di giocatori in mappe realizzate magistralmente, utilizzando il motore grafico CryEngine 3 fornito dai veterani Crytek.

Il gioco prevede otto classi tra cui scegliere per approcciarsi al gioco.
Particolare attenzione è stata fatta riguardo al bilanciamento tra i vari personaggi disponibili, tutti utili, nessuno indispensabile.

Menzione d'onore va all'aspetto grafico del gioco che offre uno spettacolo inedito per gli MMO free to play.
Tutto è estremamente dettagliato, definito ricco di personalità con personaggi realizzati egregiamente e arene che sembrano quadri fantasy in movimento.

A dirla tutta, a livello di gameplay, Panzar non introduce novità significative ma si limita a proporre quanto già vista in una forma decisamente più smagliante.
La resa visiva, da sola, giustifica il prezzo del biglietto che, ricordiamo, è assolutamente gratuito.

Recensione completa

Free to play; riflettendo un attimo, è strabiliante pensare come un genere che porta la parola “gratuito” nel titolo sia in grado di portare quantità spropositate di introiti nelle casse delle proprie case produttrici, specialmente negli ultimi tempi.
Inizialmente snobbati dai più ed etichettati come “giochetti casual” dai player più “hardcore”, si sono espansi a macchia d'olio, tanto da portare più di uno sviluppatore ad investirci con tecniche e tecnologie un tempo dedicate esclusivamente a giochi retail ad alto budget.
Panzar è un ottimo esempio vivente di quanto appena detto: un free to play con caratteristiche ed investimenti che non hanno nulla da invidiare ai propri “colleghi” commerciali.

Gameplay

L'unione fa la forza

Volendo semplificare, possiamo assimilare il gioco ad un titolo esclusivamente multiplayer con un gameplay a metà tra azione e GDR in cui squadre di giocatori sia affrontano furiosamente in diverse arene massacrandosi allegramente in tempo reale.
Appena entrati nel gioco, dopo aver scaricato il client, ci verranno spiegate le meccaniche del gioco attraverso un tutorial che, per chiunque abbia un minimo di affinità col genere, rappresenterà soltanto un semplice ripasso di quel gameplay tipico dei giochi orientati al multiplayer.
Con una delle otto classi disponibili, verremmo lanciati in una delle arene del gioco in combattimenti che vedono protagoniste le modalità classiche del genere, che spaziano dal re della collina al cattura la bandiera.
Le modalità presenti non sono poi molte anche se, a dirla tutta, molte volte viene molto più naturale pensare a sterminare senza pietà i nostri avversari piuttosto che dedicarsi meticolosamente a seguire gli obiettivi della partita, specialmente quando non si ha la fortuna di finire in un team propenso al gioco di squadra, cosa che, invece, viene incentivata dal gioco, proponendo classi complementari perfettamente bilanciate.
Più specificatamente, come già anticipato, le classi disponibili sono in tutto otto.
Sono presenti quattro razze e, ad ognuna di esse, sono associate due classi, bloccate e non cambiabili.
Gli orchi saranno tank e berserker, gli umani paladin ed inquisitor, le elfe (o presunte tali) sister of fire o ice witch e, infine, i nani saranno gunner e sapper.
Ciò che colpisce di più è il fatto che, in un team particolarmente affiatato, con membri di tutte le classi, perfettamente consapevoli del proprio ruolo, la vittoria (o comunque una degna sconfitta) è molto più facile da raggiungere.
Questo è possibile grazie all'ottimo bilanciamento di ogni personaggio che, sopratutto a livelli elevati ed in mani responsabili, saprà dare un prezioso contributo alla squadra ma senza mai essere singolarmente predominante per l'esito della partita.

L'asocialità fa il sollazzo

Agli antipodi dell'organizzazione, nel caso in cui i giocatori presenti sulla mappa siano dei bifolchi arrabbiati, poco propensi al gioco di squadra e con tendenze suicide (non prendetevela, anch'io sono uno di quelli...), la piega presa dalle partita sarà totalmente diversa.
Sopratutto all'inizio quando il livello dei partecipanti non permette ancora di avere padronanza totale del gioco, è tutt'altro che raro assistere a spettacoli in cui vengano adottati approcci senza senso, con abilità usate a random e, magari, classi di supporto che vengono utilizzate come se fosse attivo il god mode.
La situazione appena descritta, per quanto possa apparire drastica, è forse ciò che dona sale al tutto.
La maggior parte dei giocatori, non si approccia ad un free to play per ottenere fama e gloria videoludica ma, bensì, per trovare un po' di sano divertimento senza spendere o preoccuparsi troppo.
Ecco che cazzeggiare spensieratamente per la mappa diventa un vero spasso, dato che il gioco, nel breve periodo, rende possibile divertirsi indipendentemente dal rateo ottenuto.

Se avesse avuto la metà dei dettagli, sarebbe bello lo stesso

Contributo non da poco a render vera l'affermazione fatta nel paragrafo precedente è l'eccezionale grafica con cui è presentato il tutto.
Rifacendosi ai sempre più generosi investimenti effettuati dalle software house menzionati in apertura, il team dietro al gioco ha pensato bene di realizzare il titolo prendendo in “prestito” niente popo di meno che il CryEngine 3 di Crytek, motore grafico utilizzato per quel giochino in bassa risoluzione chiamato Crysis 3.
Il risultato è eccezionale, probabilmente il migliore mai sfoggiato da un MMO free to play.
È proprio il comparto tecnico, quindi, che rende cosi piacevole anche solo avviare una partita del gioco.
Nonostante i vari personaggi siano tutti realizzati magistralmente, a colpire veramente l'occhio è lo spettacolare design delle mappe che, unito alla ricchezza di dettagli garantita dal CryEngine, restituisce paesaggi complessi e affascinanti.
Ovviamente tutto ciò influisce sui requisiti che non sono particolarmente esigenti, ma difficilmente riuscirete a far partire il gioco dal computer dell'ufficio o dal vostro tablet.

Originalità e personalizzazione

L'abbiamo già ribadito abbastanza, e forse centra poco in questo parametro, ma una grafica cosi curata in un free to play è, ad ora, roba più unica che rara.

Conclusioni

Potrei sembrare superficiale, poco professionale e qualcuno potrebbe additarmi come uno che si fa ammaliare solo dall'aspetto esteriore ma, la verità, è che Panzar deve molto del suo valore all'aspetto grafico.
Il resto del gioco non è brutto, anzi, è comunque curato e divertente ma, tutto sommato, è la stessa identica minestra riscaldata che servivano anche ai brontosauri.
Un gameplay divertente ma abusato, unito ad un comparto tecnico di primo ordine rende Panzar un gioco da provare assolutamente, anche solo per rifarsi gli occhi.