Steam: Il CEO di No More Robots evidenzia un netto calo delle vendite dei giochi


Come avrete certamente notato, il panorama dei client videoludici per PC è piuttosto in fermento in questi ultimi tempi che, tra l’ingresso di nuovi concorrenti di primo piano (Epic Games su tutti), aggiornamenti che si promettono rivoluzionari e servizi in abbonamento, si stanno dimostrando essere particolarmente vivaci.
Mai come in questo periodo, la competizione è alta e, in maniera quasi fisiologica, appare quasi normale che qualcuno arrivi a rimetterci.

Nonostante questo, tuttavia, quanto emerso dalle analisi di Mike Rose, CEO di No More Robots, è comunque alquanto impietoso, dato che il quadro complessivo che ne viene fuori non è esattamente dei migliori, almeno per quanto riguarda le finanze degli sviluppatori che pubblicano su Steam le proprie creazioni.



Come potete vedere dal tweet che vi abbiamo riportato poco sopra, al termine delle complesse operazioni di analisi, Mike Rose è arrivato alla conclusione che, durante l’ultimo mese, la media delle copie vendute per ciascun gioco si aggirava attorno alle 1500 unità, con un ritorno economico annuale medio pari a $16.000.
La brutta notizia è che, rispetto allo scorso anno, tali numeri rappresentano un -47%, segno di un’inflessione alquanto marcata e decisamente preoccupante.
Il tutto, poi, assume connotazioni ancora peggiori se si tiene in considerazione il fatto che, per estrapolare tali dati, Rose ha escluso dal campione l’80% dei giochi meno venduti, tenendo come riferimento solamente il 20% più remunerativo.
Qualora avesse deciso di includere al suo interno ogni titolo, infatti, i risultati derivanti sarebbero stati ancora più negativi, dato che Steam è pieno di titoli che vendono poco e niente.

Le ragioni dietro a questo trend discendente sono ovviamente molteplici e impossibili da delineare con precisione. Nonostante questo, però, appare abbastanza chiaro come l’elevatissima concorrenza (sulla piattaforma Valve vengono letteralmente “rigurgitate” centinaia di produzioni su base giornaliera), i numerosi free to play e i servizi in abbonamento che stanno prendendo sempre più piede sono tutti fattori che, concatenati, stanno infliggendo un duro colpo a buona parte degli sviluppatori.

Voi cosa ne pensate di tutto ciò? Fateci sapere la vostra opinione!

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